L’Archeobar c’è

di Piera D’Isanto
Eccoci qui… ci siamo quasi. Domani festeggeremo, creeremo, saremo la notte del lavoro narrato. Ricordo nitidamente quando Alessio Strazzullo ha cominciato a parlarne a me e a Elda. Ci è sembrata una cosa non solo bella, ma… opportuna. In un momento storico come questo riunirsi uomini, donne, giovani e meno giovani per raccontare il lavoro, quello che è stato, quello che scarseggia, quello che vorremmo, mi è sembrata una cosa commovente. E così mi sono imbarcata in questa avventura, senza pensarci due volte e questo mi ha portato a conoscere persone meravigliose come Vincenzo Moretti, un gigante buono di quelli che non riesci subito a guardare dritto negli occhi per quanto è alto! Ma poi, quando arrivi agli occhi, li vedi pieni di passione, ma soprattutto di interesse. Eh si, perchè lui a te si interessa davvero, vuole sapere cosa ti piace e cosa no, cosa ti emoziona e quali sono i tuoi sogni. E questo interesse lo vedo ogni volta che mi chiede: “che stai combinando, piccerè?”. E poi c’è Alessio, organizzato e preciso, come piace a me, oltre ad essere un buon amico e un serbatoio inesauribile di belle idee. Come direbbe Vincenzo, tiene proprio una “bella capa”!
Questo viaggio mi ha portato a coinvolgere l’ Archeobar, la sede che ho scelto per l’evento del centro storico. Conoscevo già Nicoletta, ma in questa occasione ho avuto modo di lavorare anche con Isabella. E che dire delle sorelle Insolvibile? Innanzitutto che non si risparmiano! Appena ho parlato loro di questa iniziativa, mi sono ritrovata abbracciata da un entusiasmo che non speravo. Intelligenti, piene di iniziative e disponibili, oltre che impegnatissime brillantemente ognuna nel proprio campo di studi e lavoro.
Ebbene quando penso che qualcuno ci ha definiti una generazione di “bamboccioni”, penso a persone come loro, come Alessio, come Elda e anche come me, che siamo giovani, ma nel lavoro ci crediamo, un lavoro che sia fatto con la testa, con le mani, con il cuore, un lavoro che possa permetterci di migliorare noi stessi e il posto in cui viviamo, un lavoro che ci dia la possibilità di riprenderci tutte le occasioni che ci vengono ancora negate. Questa notte riguarda tutti noi. Non lasciateci soli! A domani!
#lnlogo2

vincenzo moretti

Sociologo e Narratore. Sono nato nel 1955 da Pasquale, muratore e operaio elettrico, e Fiorentina, bracciante agricola e casalinga. Desidero quello che ho e continuo ad avere voglia di cambiare il mondo.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.