Buona notte del #lavoronarrato

Mio padre e mia madre, quando chiedevamo loro «a chi vuoi più bene», rispondevano come Filumena Marturano, «’e figlie so’ figlie, so’ tutti uguali», ed è vero, assolutamente vero, poi te ne rendi conto quando diventi a tua volta genitore, anche se è una verità al cento percento solo dalla parte del genitore, perché dalla aprte del figlio lo zero virgola uno di dubbio rimane, ad esempio se lo chiedete a me rispondo che il preferito di mamma è stato sempre Gaetano e la preferita di papà Nunzia. Direi che è una preferenza che non fa differenza, «’e figlie so’ figlie, so’ tutti uguali», eppure secondo me c’è, anche se papà e mamma l’hanno sempre negata, come del resto farei io per Luca e Riccardo, i miei figli.
Perché vi racconto tutto questo? Perché sono in viaggio – guardate che novità – e da quando ho scoperto che l’ipad può fare da hotspot per il mac sto mi sono liberato della schiavitù del wifi che non funziona. Perché mi fa sempre piacere ricordare i miei genitori, che più mi faccio vecchio e più mi mancano. E perché ho deciso che quest’anno non aspetto che passi la nottata prima di ringraziare, lo faccio adesso, perché così mi dice il cuore, e perciò vi voglio dire che sono grato a tutte/i voi che anche quest’anno con il vostro entusiasmo, con la vostra partecipazione, con le cose che fate state contribuendo a fare della nostra notte la notte più bella dell’anno, che da quando l’abbiamo inventata persino quando la mattina dopo vado alla magnifica festa del Primo Maggio sto più contento, sorrido di più.
Detto ciò, che è la pura e semplice verità, ci stanno tre persone che desidero ringraziare a parte.
La prima è Cinzia Massa, con la quale condivido la vita, per la verità più nello spirito che nella realtà, che da quando lavora alla Cgil vederla è difficile e non parlare del sindacato un’impresa. Lo so, un ex sindacalista come me certe cose dovrebbe saperle, certi errori dovrebbe evitarli, ma la verità è che senza di lei non riuscirei a fare neanche la metà delle cose che faccio, l’amore è così, funziona o non funziona a prescindere. Se non si esagera eheheh.
La seconda è Giuseppe Jepis Rivello,  che lui è una delle persone più straordinarie che io abbia mai conosciuto, è stato fin dall’inizio uno dei protagonisti di questa notte, ma questa terza edizione senza di lui davvero non sarei riuscito a portarla avanti. Venerdì sera sarò a #Cip e sabato sera saremo assieme, che poi mentre come ogni anno si inventa cento cose ve lo presento, che a raccontarlo ci ho provato già.
La terza è Tina Magenta, che lei è una persona che è entrata nella mia vita in maniera incredibile, una persona di una generosità come ne esistono poche, una persona che è grande prima di tutto perché non ha mai paura di chiedere, di capire, di imparare, pur di andare avanti. La quantita di persone, di relazioni e di situazioni che questa donna ha messo in campo per la nostra notte è davvero straordinaria, sono troppo felice di averla conosciuta.
Ecco, con i ringraziamenti ho finito, anzi no, perché voglio che sappiate che anche la mia è una preferenza che non fa differenza,  che sono grato davvero a tutte/i voi, vecchie e nuove amiche, e amici.
Buona notte del #lavoronarrato a tutte/i.
vincenzo
cantina6

vincenzo moretti

Sociologo e Narratore. Sono nato nel 1955 da Pasquale, muratore e operaio elettrico, e Fiorentina, bracciante agricola e casalinga. Desidero quello che ho e continuo ad avere voglia di cambiare il mondo.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.