Nord e Sud uniti nella notte (meno tre)

Va bene, diciamolo come va detto, se ai tempi in cui manifestavo per le piazze di tutta Italia gridando “1 2 3 e 4 / mo’ ce firmano ‘o cuntratto / 5 6 7 e 8 / ccà succede ‘o quarantotto” qualcuno mi avesse detto che avrei intitolato un post “Nord e Sud / uniti nella notte” credo che lo avrei preso per pazzo. O forse no, forse avrei detto “guarda, ti stai confondendo, il titolo giusto è “Nord e Sud / uniti nella lotta” che, diciamolo come va detto, rimane ancora adesso un gran bel titolo. E invece il post lo sto scrivendo e come potete vedete nella pagina con tutti gli eventi la nostra Notte del lavoro narrato, naturalmente con tutti i limiti di una iniziativa di questo tipo, tiene assieme il Nord e il Sud del Paese, che l’unica cosa che mi dispiace è che mancano le isole, ma c’è ancora tempo, e io sono come sempre fiducioso.
E poi oggi in una bella cosa ho scoperto un’altra bella cosa. Va bene, avete ragione, così non si capisce niente. Ricomincio da capo.
La prima bella cosa è la festa per i 41 anni di matrimonio di due amici a cui voglio un mare di bene Salvatore e Sara. Ora dovete sapere che io per feste così non sono molto portato, soprattutto quando bisogna viaggiare in auto e mi piglia l’ansia delle code al ritorno, anzi, diciamolo come va detto, di norma mi devono ammazzare per portarmici ma questa volta no, perché se a due persone vuoi un mare di bene e sai che a loro fa piacere allora si deve andare e si va, e io così ho fatto, insieme a Cinzia of course, con il risultato che sono stato molto bene, ho chiacchierato molto bene, ho mangiato molto bene e al ritorno non abbiamo trovato traffico né sull’autostrada e né al Vomero che “non trovare traffico al Vomero” contende al “ricco che passa per la cruna di un ago” il primo posto nella hit delle mission impossible.
La seconda bella cosa, quella che ho scoperto, è che su 7 – 8 famiglie presenti ben 2 avevano deciso, senza dire niente  a nessuno, di partecipare, da casa, alla nostra Notte.
Ora non c’è bisogno di essere sociologo, basta essere appena un po’ sono ottimista e ti viene di pensare se tra gli amici c’è chi organizza senza dire niente ce ne saranno anche di più tra quelli che non conosci ed essendo ottimista dopo che l’hai pensato sei contento.
Ecco, detto tutto questo, e sapendo (sperando?) che domani e dopo saranno per Alessio e per me due giorni impegnativi anziché no, vi voglio dire anche che sono sinceramente grato a ciascuna/o di voi per quello che state facendo, perché grazie al vostro lavoro (cito per tutte, ma solo perché riguardano le/i bambine/i che rappresentano il nostro futuro, le esperienze delle scuole elementari di Ponticelli e di Reggio Emilia), la notte non comincia e non finisce il 30 Aprile, è cominciata con il/la primo/a video, banner, manifesto, post, foto, locandina, disegno, canzone (e tutte le straordinarie cose che state mettendo in piedi in queste settimane) e continuerà con le tante cose (connessioni, idee, progetti, amicizie, link, iniziative, ricordi, ecc.) che ciascuno di noi si porterà appresso ancora per un bel po’.
Va bene, va bene, non corriamo troppo, che c’è ancora tanto lavoro da fare.
A proposito, se avete amiche e amici in Sardegna e in Sicilia, provate a coinvolgerle/i, che mi mancano tanto.
Un abbraccio. A domani.
vincenzo
punzo77

vincenzo moretti

Sociologo e Narratore. Sono nato nel 1955 da Pasquale, muratore e operaio elettrico, e Fiorentina, bracciante agricola e casalinga. Desidero quello che ho e continuo ad avere voglia di cambiare il mondo.

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